Le cavità artificiali

"Sic erit faciendum uti specus fodiantur sub terra… parietes cum camera in specu struantur…" . Vitruvio, De Architectura 8,6,3

 

    Dal 1996 il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio ha avviato un’intensa ricerca sul territorio sabino, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, riguardante gli ipogei antichi. Sono stati infatti individuati e rilevati circa un centinaio di cunicoli e acquedotti sotterranei di epoca romana e tardo antica.

   La ricerca ha  interessato la Sabina tiberina centrale e la zona interna della Salaria, tra gli antichi centri sabini di Cures e Trebula Mutuesca.

   Sono stati inoltre scoperti, esplorati e rilevati numerosi cunicoli di drenaggio, condotti scavati in formazioni geologiche di calcareniti, argille e tufi plio-pleistocenici, la cui datazione oscilla tra il VI ed il IV secolo a.C.

 

         Il gruppo ha lavorato anche nel territorio di Roma, in particolare nell'area centrale, al sistema di adduzione e deflusso delle acque all'interno dell'Anfiteatro Flavio e nei cunicoli idraulici arcaici del Palatino per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma.

 

     Il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio per l'esplorazione speleologico dispone inoltre di un robot filoguidato R.E.C.U ( Robot for Esploration of Underground Cavity ) che viene utilizzato come unità di progressione in situazioni ambientali particolarmente ostili (fenditure, crolli, cunicoli ostruiti, presenza di CO2). Il robot, a cui è stato dato il nome di Tito, è stato impiegato per conto delle soprintendenze in diversi siti archeologici della Sabina tra cui le Terme di Cotilia e Trebula Mutuesca. Tito è stato utilizzato con successo anche a Roma in alcuni condotti presenti negli ipogei del Colosseo, del Foro Romano e nel Mitreo di Santa Prisca sull'Aventino. 

 

      Per l’esplorazione di alcuni ipogei, tra cui cunicoli, acquedotti e cisterne, il Gruppo Vespertilio ha spesso utilizzato tecniche di speleologia subacquea. Il Gruppo Vespertilio ha effettuato nel 2002 per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma  l'esplorazione dell'intero sistema di adduzione e deflusso delle acque all'interno dell'Anfiteatro Flavio. Con l'occasione sono state effettuate alcune immersioni nel condotto sommerso presente negli ipogei dell'anfiteatro.

 

     Gli speleologi del Vespertilio hanno collaborato inoltre con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra nelle catacombe di Santa Vittoria a Monteleone Sabino e nelle catacombe dei Giordani a Roma individuando cunicoli idraulici preesistenti riutilizzati poi come catacombe.

 

SABINA

ROMA

 

 

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