La Fonte Fellonica - Alba Fucens

 

     L’antica Fonte Fellonica è un fontanile realizzato in opera quadrata di calcare locale che si trova fuori le mura urbane, a nord-ovest della città di Alba. Carlo Promis nel suo libro “Le antichità di Alba Fucens” del 1836 descrive in modo dettagliato la Fonte Fellonica ritenendo essere un manufatto di epoca romana ove i tintori (fullones) lavavano e tingevano i panni: “L’ultima pertinenza della città di Alba verso i campi Palentii è la fonte che ora chiamano di Fellonica dista essa circa un terzo di miglio dalla città. Il nome di questa fonte è evidentemente corrotto da quello di Fullonica, stabilimento nel quale lavavansi e tingevasi i panni… L’arte dei tintori, Fullones, esigge molt’acqua… essa è antica e la sua costruzione di belli e grandi massi quadrati del travertino di Alba si palesa opera dei Romani; le fronti dei sassi sono sempre in senso della lunghezza; l’acqua esce da quattro fistole limpida e copiosa”. Queste antiche tintorie, poiché producevano cattivi odori, venivano spesso collocate fuori le mura lontano dal centro abitato. Indagini speleologiche all’interno della presa di captazione idraulica sotterranea della fonte non erano state mai effettuate.

 

Camera di captazione

    Da una pesante botola in pietra è possibile accedere alla camera di captazione rettangolare a sezione ogivale completamente intonacata. Sono ancora ben visibili i segni della centina lignea utilizzata per la messa in opera della volta. L’acqua fuoriesce da uno fistola di ferro (posizionata durante gli ultimi lavori di restauro della piccola cisterna avvenuti negli anni ’60) collocata nella vecchia presa di captazione all’interno di una stretta apertura nella roccia. Numerosi sono i rifacimenti medievali della cisterna che hanno obliterato con ogni probabilità strutture più antiche di epoca romana. Al momento risulta quindi difficile stabilire l’esatta cronologia della Fonte Fellonica, anche se l’antichità della fonte sembra confermata dallo stretto rapporto topografico con la città antica. Il sentiero che la collega alla porta è stato identificato infatti con un diverticolo della Via Valeria.

La Fonte