Colle Casarino - Fara in Sabina

 

   Tra i comuni di Montopoli e Passo Corese si trova un interessante sistema idrico sotterraneo individuato nel 1980 dalla professoressa M. P. Muzzioli.

   Si tratta di un lungo cunicolo scavato nel tufo costituita da un ramo principale, varie diramazioni laterali e da una cisterna formata da un reticolo di cunicoli trasversali. Il sistema sotterraneo è lungo più di cento metri ed i condotti presentano sezione ogivale.

   Le pareti dello speco sono rivestite quasi interamente da uno strato di malta idraulica che i romani chiamavano cocciopesto. Si tratta di un conglomerato utilizzato per rendere impermeabili il pavimento e le pareti dei condotti e che era ottenuto mischiando calce, sabbia e frantumi di laterizi. Per accedere al ramo principale è stato necessario discendere al di sotto di un pozzo circolare profondo  circa 6 metri e superare un piccola frana. 

    Appena sulla sinistra un piccolo cunicolo trasversale immette alla cisterna, mentre seguendo il condotto principale, che in questa parte è alto circa 4 metri, si arriva al di sotto di un altro piccolo pozzo presente sulla sommità della volta, da cui è possibile accedere ad un secondo cunicolo posto trasversalmente ed a un livello superiore a quello sottostante.

 

   

    Subito dopo il pozzo si nota sulla sinistra un altro condotto trasversale che si immette nel tunnel principale. Percorrendo ancora il condotto principale si arriva in prossimità di una frana in corrispondenza di un altro pozzo ostruito da terra e sassi.

 

 

 Superato il pozzo il cunicolo si ristringe e cambia configurazione, sino ad interrare del tutto. Negli ultimi venti metri le pareti del tunnel sono completamente prive di malta idraulica, mentre sulla destra è presente un altro condotto trasversale che si immette nel principale.

   E’ probabile che si tratti di una antica cisterna a cunicoli scavati nel tufo in cui poi, in epoca imperiale a seguito di una sua riutilizzazione, venne applicato il cocciopesto.

   Alcune frane non rendono possibile l’ulteriore esplorazione di questo complesso sistema idrico sotterraneo.

 

Bibliografia: M. Muzzioli, "Cures Sabini", Forma Italiae, regio IV, vol. 2, 1980.