Terme di Cotilia - Cittaducale

 

  La ripresa degli scavi nel sito archeologico delle Terme di Cotilia a Cittaducale ha reso possibile avviare l’esame del sistema idraulico all’interno dell’impianto termale.

  L’area dove sorge il sito omonimo è molto importante dal punto di vista idrogeologico e carsico. Le terme si affacciano sulla vallata del fiume Velino e distano circa 3 km dal Lago di Paterno identificato con il Lacus Aquae Cutiliae.

 

 

  Il complesso termale si caratterizza per la presenza di un’enorme vasca lunga quasi 60 metri e larga circa 24 meri fiancheggiata sui lati settentrionale ed orientale da alcuni ambienti dietro cui correvano diversi corridoi voltati.

  Proprio alle spalle di uno di questi ambienti voltati è stato individuato un condotto di deflusso idrico. Per esplorare lo speco è stato necessario, oltre che la normale attrezzatura speleologica, anche l’utilizzo di maschere e respiratori d’aria per la presenza, nella zona, di gas tossici quali l’anidride solforosa.

  Il cunicolo presenta sezione rettangolare e risulta essere molto piccolo. Lo speco è stato esplorato per una lunghezza di circa 40 metri, ma i depositi fangosi sul fondo e le concrezioni calcaree presenti sulla volta del cunicolo hanno reso impossibile continuare la progressione all’interno dello stesso.

 

       

  Per proseguire l’esplorazione è stato necessario ricorrere all’ausilio di un robot filoguidato munito di una telecamera. Il robot ha potuto percorrere altri 20 metri, poi a causa di una frana della volta, non è riuscito a procedere oltre.

  Le immagini ottenute dall’esplorazione del robot si sono rivelate molto utili per effettuare il rilievo e visionare in modo ancora più dettagliato la tecnica costruttiva utilizzata per la messa in opera dell’ipogeo.

 

 

 L’ipogeo esplorato, date le ridotte dimensioni, sembrerebbe essere un cunicolo secondario di afflusso idraulico facente parte di un sistema molto più complesso. Con ogni probabilità si è supposta la presenta di un condotto più grande che, captando le acque dalla sorgente, le convogliava ad una cisterna, utilizzata anche come vasca limaria,  da cui dipartivano le relative diramazione secondarie.

  Il proseguo delle indagini all’interno del condotto esplorato, oltre allo scavo delle sovrastanti evidenze archeologiche, potrà confermare tali ipotesi. La distribuzione dell’acqua dal cunicolo alle varie utenze del complesso termale doveva poi essere assicurata da fistole e tubi che correvano alle spalle degli ambienti voltati.