La nascita degli "speleosub"

 

Questo il racconto di Lamberto Ferri-Ricchi sulla nascita degli speleosub:

"Si era così conclusa la mia prima vera esplorazione speleologica subacquea; nonostante la paura provata era risultata indubbiamente positiva per la somma  d’esperienze acquisite. Ricostruendo la dinamica della mia brutta avventura era chiaro che non avevo valutato in giusta misura la possibilità che l’acqua diventasse torbida al punto da ridurre a zero la visibilità…

Ero fortemente motivato a continuare e perciò mi misi subito a lavoro. Per prima cosa raccolsi dei nuovi adepti ed inizia ad allenarli nelle fredde e limacciose acque dei laghi…

Immersioni lunghe e profonde, anche notturne con il vetro delle maschere oscurato, penetrando fin dentro le nasse dei pescatori e simulando tutti i possibili incidenti che potevano capitare…

Un giorno di fine estate ritornai nella Grotta a Male per completare la preparazione dei miei collaboratori… Il profondo laghetto che appariva in questa sala, descritto con precisione dal De Marchi, era collegato al lago nel quale mi immersi per la prima volta…

Dopo questa sorta d’esame finale iniziammo una serie d’esplorazioni veramente impegnative in altre grotte. Ritenni allora che chi praticava questa nuova attività dovesse avere una qualifica appropriata: “speleosub”. Questo nome, pubblicato sempre più spesso su quotidiani e riviste del settore, entrò poi, in breve tempo, nella terminologia speleologica e subacquea internazionale".

Estratto da: "Oltre L'avventura", di Lamberto Ferri-Ricchi. IRECO 2001